Infiorescenze di canapa: il Tribunale di Trento conferma la liceità di produzione e vendita

089ee85a_user • 11 settembre 2025

Le infiorescenze di canapa industriale restano lecite da produrre e commercializzare in Italia, purché prive di efficacia drogante. È quanto emerge dall’ultima ordinanza del Tribunale di Trento, che ha analizzato l’articolo 18 del Decreto Sicurezza 2025.


Cosa dice l’ordinanza del Tribunale di Trento


Le associazioni Canapa Sativa Italia e Imprenditori Canapa Italia avevano presentato ricorso, chiedendo la sospensione della norma ritenuta in contrasto con i principi UE.

Il giudice ha respinto il ricorso cautelare, ma ha precisato un punto fondamentale:


👉 Se il prodotto non ha efficacia drogante, non esiste rilevanza penale.


In altre parole, chi coltiva e vende canapa nel rispetto della legge 242/2016 e della soglia tecnica dello 0,6% di THC può continuare a operare.


Il principio di offensività


Il Tribunale richiama le Sezioni Unite della Cassazione (2019), che stabiliscono la necessità di verificare l’offensività in concreto”:


  • Un prodotto è illecito solo se provoca effetti droganti;


  • La presenza di THC entro i limiti di legge non basta a configurare un reato.

Il contesto europeo e le sentenze del TAR Lazio


Il giudice cita anche le decisioni del TAR Lazio (2616/2023 e 2613/2023), ribadendo che nell’Unione Europea non si possono introdurre divieti assoluti sulle parti della pianta di canapa senza prove scientifiche di rischi concreti.


A rafforzare questa prospettiva, la Commissione Agricoltura UE ha recentemente approvato un emendamento alla PAC che riconosce la liceità di coltivazione, raccolta, trasformazione e commercializzazione dell’intera pianta di canapa.


Cosa significa per le aziende


Le imprese della filiera possono proseguire con serenità la propria attività. La giurisprudenza degli ultimi anni, con assoluzioni, dissequestri e archiviazioni, ha già tracciato un percorso chiaro:


  • Produzione e vendita di infiorescenze sono lecite se prive di efficacia drogante;


  • L’art. 18 non introduce nuove regole penali, ma si limita a ribadire principi già esistenti.


L’impegno di Dottor Bud a fianco della filiera


Fin dalla nascita del settore, Dottor Bud Growshop ha scelto di restare al fianco dei propri partner commerciali, offrendo non solo prodotti e materiali di qualità per la coltivazione, ma anche supporto tecnico e informativo in ogni fase.

A differenza di molte realtà che hanno preferito trasferirsi all’estero, dimostrando che alla base non vi era una reale visione ma solo il mero profitto, Dottor Bud ha sempre investito in Italia, credendo nella crescita condivisa e sostenibile della filiera.


Conclusioni


La vicenda conferma che la canapa industriale, se coltivata e commercializzata nel rispetto delle regole, non costituisce reato.

Le aziende possono guardare al futuro con maggiore fiducia, anche alla luce delle evoluzioni europee che potrebbero presto consolidare definitivamente il quadro normativo.

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